Val d’Orcia: Paesaggi, città d’arte ed eccellenze enogastronomiche
Siete mai stati in Val d’Orcia? E’ quel territorio famoso per i suoi paesaggi, città d’arte ed eccellenze enogastronomiche, situato in terra senese, nel Sud della Toscana.
Ne fanno parte i comuni di San Quirico d’Orcia, Pienza, Montalcino, Castiglione d’Orcia e Radicofani. Nel 2004 la Val d’Orcia è stata iscritta nella lista dei siti Unesco come paesaggio culturale dal Comitato del patrimonio mondiale perché “è un eccezionale esempio del ridisegno del paesaggio del pre-Rinascimento, che illustra gli ideali del buon governo e la ricerca estetica che ne ha guidato la concezione”. E’ stato il primo paesaggio in assoluto a ricevere questo riconoscimento.
“Un luogo concreto ma aperto a tutti i sogni”
“Un luogo concreto ma aperto a tutti i sogni” descriveva il poeta Mario Luzi la Val d’Orcia. Da paesaggio ‘lunare’ a territorio agrario, fino al ruolo – prima inconsapevole, poi responsabile – di icona universalmente riconosciuta in tutto il mondo.
Un successo che ci ha portato a scrivere un libro dedicato a questo territorio: “Valore Val d’Orcia – Il fenomeno del paesaggio italiano più iconico al mondo”, un saggio giornalistico che offre spunti di riflessione, sulle ragioni alla base dell’evoluzione di uno dei paesaggi più iconici mai conosciuti.
Un maestro di giornalismo ed amico come Osvaldo Bevilacqua ci ha onorato della sua firma nella presentazione del libro: “La Val d’Orcia è, per me, il luogo dove la realtà supera la fantasia grazie alla delicatezza dei suoi paesaggi unici al mondo, disegnati e modellati da quel magnifico architetto che è la natura. Il mio rapporto con questo territorio meraviglioso vale quarant’anni, praticamente quasi la stessa età della trasmissione ‘Sereno Variabile’ che, anche grazie a questa magica terra protagonista del programma Rai in una trentina di occasioni, ha conquistato e attualmente è il detentore del Guinnes World Records per la TV” ha scritto.
Un territorio fluido
La Val d’Orcia è un territorio ‘fluido’ con cui l’uomo non hai mai smesso di interagire, lavorandolo e conservandolo mai uguale a sé stesso. In pochi chilometri di distanza, sono presenti i simboli più conosciuti e riconoscibili della Toscana: i cipressi di San Quirico, la cappella di Vitaleta, il podere Belvedere, la strada della Foce pennellata dall’architetto Pinsent, fino alle location di film pluripremiati con gli Oscar, da Il Gladiatore a Il Paziente Inglese. Proprio a San Quirico d’Orcia si trova la casa del Gladiatore, set di una scena fra le più cruente del pluripremiato kolossal; mentre nella campagna di Pienza si trovano i celebri ‘campi elisi’ che chiudono il film.
Un paesaggio talmente desiderato che produce economia: basti pensare a come il numero delle strutture ricettive in Val d’Orcia sia passato dalle 47 del 1992 alle oltre 500 dell’era Covid, con una crescita in termini di qualità (resort di lusso e agriturismi) oltreché numerico.
Eccellenze enogastronomiche
E poi le eccellenze enogastronomiche, dal vino Orcia, definito “il vino più bello del mondo” e sua maestà il Brunello di Montalcino; al celebre pecorino di Pienza che piaceva così tanto anche a papa Pio II, che lo aveva annotato, nel ‘400, nei suoi Commentarii, definendolo “particolarmente delicato e buono”. E poi il grano della Val d’Orcia, che colora le colline nelle diverse stagioni dell’anno e rappresenta la materia prima per i pici, il piatto principe di questa terra, quegli spaghettoni tirati a mano, e fatti solo con farina di grano duro, acqua e sale e un goccio d’olio extravergine d’oliva. Già a metà anni Sessanta a San Quirico d’Orcia si svolgeva la Sagra dei Pici, oggi sono un piatto che rappresenta un territorio molto più ampio. L’olivo altro elemento imprescindibile di questo paesaggio da cui si produce un ottimo olio extravergine di oliva; le carni dalla razza Chianina alla Cinta senese, zafferano, miele, birre artigianali e tartufi pregiati.
Uno scrigno di paesaggi e armonia
La Val d’Orcia è uno scrigno di paesaggi mozzafiato, che attira ogni giorno dell’anno turisti da tutto il mondo, piace per l’armonia delle sue forme, plasmate e talvolta trasformate dall’uomo e dall’agricoltura nel corso dei secoli. Così come l’aveva rappresentata Ambrogio Lorenzetti, nel suo affresco a Palazzo Pubblico di Siena, negli Effetti del Buon Governo in campagna.
In Valore Val d’Orcia tanti aspetti che compongono questo esempio di sostenibilità economica e sociale, dalla storia al marketing, dalla psicologia al cinema. Dedicato a chi vive quotidianamente questo territorio o a chi lo frequenta anche solo per un giorno o per una vacanza. Ma anche a chi ci lavora, perché può trarne qualche utile consiglio; e infine anche a chi lo amministra, perché come abbiamo evidenziato questa è una terra molto diversa da quella di cento anni fa e che, analizzando i vari indicatori, è destinata a mutare ancora. Quello che abbiamo capito è che la bellezza ha un valore economico e sociale concreto e fondamentale, ma anche che deve essere gestita per essere vissuta.
di Lorenzo Benocci e Cristiano Pellegrini
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Giornalista italiano con oltre 40 anni di esperienza nel mondo dei media.
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