La “Pizza Doce”, il dolce dei matrimoni della tradizione abruzzese.
La Pizza Dolce Abruzzese, la “Pizza Doce” (detta anche Pizza Dogge o Pezz a Dagg) non ha nulla a che vedere con la pizza. Si tratta infatti di un dolce tipico.
by Francesca Schunck
“Matrimonio nel Borgo” è il coronamento di un sogno possibile, tra gli scorci da favola degli antichi borghi d’Abruzzo, avvolti da profumi e colori senza tempo. Il Progetto parte da Città Sant’Angelo, tra I Borghi più Belli d’Italia, in provincia di Pescara, dove l’evento, laico o religioso, ripercorre tutte le tappe di un matrimonio tradizionale: la vestizione della sposa all’interno di un palazzo storico, il taglio del nastro, il corteo nuziale, lo scambio degli anelli, il tavolo d’onore, fino alla serenata e ai balli popolari. Al centro il bianco candido degli abiti da sposa, talvolta ereditati da madri o nonne, a cui Le Fate di Pezza, con fantasia e abilità, restituiscono una nuova vita. E poi i sapori della cucina di una volta con le sue tipicità, il gusto deciso delle pietanze locali che riflettono abitudini mai dimenticate, solo assopite tra i meandri del progresso e della modernità: le nozze nei borghi sono fatte di quelle piccole cose che rendono grande un giorno indimenticabile, come la Pizza Doce. (ndr)
Storicamente, la Pizza Doce era una torta che si preparava, come accade ancora oggi, nei giorni delle feste e delle ricorrenze importanti della famiglia. Veniva infatti elaborata dalle donne per chiudere i banchetti di battesimi, compleanni e matrimoni. Una leggenda vuole addirittura che ai promessi sposi fossero regalate ingenti quantità di ingredienti per farla realizzare per il giorno del fatidico “sì”.
Racconta la tradizione che, in occasione di feste di nozze, la pizza dolce veniva preparata dalle comari e dai parenti stretti degli sposi. La torta, ovviamente, era enorme: a seconda del numero degli invitati il Pan di Spagna poteva arrivare a misurare 50 centimetri di diametro e 20 centimetri in altezza.
Il Pan di Spagna veniva diviso in cinque strati, bagnato con alchermes e rum e farcito con la crema gialla e la crema di cioccolato. Per la farcitura si utilizzava anche la marmellata di mosto cotto e, se chi la regalava era in possibilità economiche, si farciva un terzo strato con la pasta reale (fatta di mandorle). La copertura era costituita dalla chiara: la glassa bianca preparata con albumi, burro e zucchero caramellato.
A decorazione c’erano confettini e palline argentati o codette colorate o canditi. Una carta bianca a piccole pieghe rivestiva il bordo. Le pizze dolci venivano portate a casa della sposa tra il sabato e la domenica prima del banchetto nuziale e si consumava al termine del pranzo di nozze.
Tante erano le pizze dolci regalate dalle comari e dai parenti. Ognuna veniva messa in una “canestra” e portata da una ragazza sulla testa con la “spare” o “lu sparêne”, un pezzo di stoffa grezza che, foggiata a mò di ciambella, aveva lo scopo di sostenere sulla testa la “conca” di rame con cui le donne andavano a prendere l’acqua alla fontana o le ceste.
Attorno alla cesta si metteva la carta velina bianca arricciata mista a quella gialla o rosa o verde chiaro.
Poi si prendeva una canna bella lunga, si facevano 4 pezzi di una ventina di centimetri, si infilzavano negli angoli della torta e vi si legavano con uno spago sottile dei tarallucci, li cillitt di pasta di pane con la scrocchiate ed i croccanti a forma di rombi. Alcuni erano soliti appendere anche dei piccoli melograni avvolti nella carta velina arricciata agli estremi, proprio come caramelle.
Il Melograno da sempre e sin dall’antichità era infatti considerato un frutto di buon auspicio nei matrimoni perché, contenendo molti semi simbolo di produttività, ricchezza e abbondanza, era, appunto, considerato il frutto perfetto per rappresentare la fertilità e l’abbondanza.
La Pizza Doce sembra un dolce dall’aspetto elaborato ma, in realtà, è semplice come la maggior parte delle ricette tradizionali abruzzesi. Semplice com’era la vita in campagna quando i matrimoni si festeggiavano in casa…
Così ci raccontavano sempre le nostre nonne…di ogni volta che si preparava la pizza doce abruzzese e di quante ne avessero fatte per i matrimoni…
E qual è la ricetta originale della Pizza Doce? E chi la sa…come sempre accade per le ricette tradizionali, aleggia un alone di gran mistero. Ogni famiglia, ogni casa ha la sua versione…e nel caso della pizza dolce abruzzese addirittura ogni provincia.
Le differenze? Per esempio la glassatura esterna: qualcuno usa la panna montata e le codette di zucchero colorato, altri una glassa di zucchero bianco, qualcun’altro crema pasticcera e mandorle oppure nella farcitura si può trovare la pasta reale.
È un dato di fatto che la ricetta “originale” resta sempre quella delle nonne e delle mamme: quelle che si conservano gelosamente nel quadernino delle ricette e che venivano trascritte a mano mentre loro le dettavano.
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Credits foto: Studio Le Fotografe
Giornalista detentore dal 2015 del Guinness World Records TV e Ambasciatore Borghi più Belli d’Italia.
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