Diamante. L’arte dei murales e la leggenda del corvo
di Livia Cirone
Diamante è una pittoresca cittadina, in provincia di Cosenza, situata sulla costa tirrenica, a pochi chilometri dal confine con la Basilicata. Questo borgo affacciato sul mare è una delle mete turistiche più amate da chi sceglie di esplorare la Calabria, grazie al mare cristallino e all’atmosfera suggestiva che si respira tra le sue stradine caratteristiche. Forse sono di parte perché sono nata e cresciuta a Diamante e la amo come una madre, ma posso assicurare che tutti coloro che vengono in questo piccolo centro di circa 5000 residenti, se ne innamorano, certamente, oltre che per le sue bellezze naturali e artistiche e le prelibatezze gastronomiche, anche per il carattere coinvolgente e solare, tipicamente del sud, della sua gente che fa sentire il visitatore non solo uno spettatore, ma da subito, parte integrante del paesaggio umano.
Diamante è famosa per essere una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto grazie ai suoi murales. Questa cittadina calabrese è infatti riconosciuta come la “Città dei Murales”, con oltre 300 opere d’arte che adornano le facciate delle case, i vicoli e le piazze del centro storico, visitato ogni anno da migliaia di turisti.
La storia dei murales di Diamante inizia nel 1981, quando il pittore Nani Razetti, in collaborazione con l’allora sindaco Evasio Pascale, diede vita al progetto per abbellire e valorizzare il paese attraverso l’arte, coinvolgendo artisti di fama internazionale, ma anche giovani talenti e artisti locali. Da allora, Diamante è diventata un punto di riferimento per l’arte muraria contemporanea, ospitando periodicamente nuove iniziative artistiche che arricchiscono ulteriormente il patrimonio visivo della città.
I murales di Diamante raccontano storie di mare, di pescatori, di antiche tradizioni, ma anche temi sociali, politici e culturali. Passeggiando per le stradine del centro, è possibile ammirare opere che celebrano la vita quotidiana del paese, i suoi colori e le sue atmosfere, mescolando stili e tecniche diverse: dal figurativo all’astratto, dal surrealismo al pop art. Ogni murale ha la sua storia e il suo messaggio, offrendo al visitatore un’esperienza unica e sempre diversa.
L’arte dei murales ha avuto un impatto profondo non solo sull’estetica del paese, ma anche sulla sua identità culturale, rendendo Diamante una meta di grande interesse per gli amanti dell’arte urbana. Questa iniziativa ha permesso alla città di distinguersi e di diventare un esempio virtuoso di come l’arte possa trasformare e rivitalizzare un luogo, attirando turisti da tutto il mondo che vogliono scoprire queste opere uniche. Oggi, i murales di Diamante continuano ad essere un simbolo di creatività e innovazione, un connubio perfetto tra tradizione e modernità che racconta il carattere vivace di questa splendida cittadina calabrese.
Proprio in questi giorni è stato realizzato un nuovo murales dall’artista ETSOM. Rappresenta un corvo nero ed è diventato rapidamente uno dei più discussi e ammirati della città. ETSOM, artista noto per il suo stile distintivo e il suo approccio simbolico, ha creato un’opera che colpisce per la sua forza espressiva e il suo significato profondo, rappresentando il suo corvo ricoperto di foglie di cedro, altra eccellenza e simbolo del territorio. Il murales narra un’antica leggenda secondo cui la città di Diamante abbia preso il suo nome proprio da un corvo che portò in bocca un diamante raccolto nelle acque del fiume Corvino.
Fa parte del Comune di Diamante uno dei luoghi più affascinanti della zona: l’area archeologica di Cirella, l’antica Cerillae, situata su un promontorio che domina il mare. Il borgo, ricostruito nel X secolo dagli abitanti che cercavano di proteggersi dalle incursioni via mare dei Saraceni, fu abbandonato definitivamente agli inizi del XIX secolo. Qui si può passeggiare tra i resti di mura medievali, antiche chiese e il teatro, avvolti dalla fragranza dell’aria salina, rivivendo la storia di un insediamento che ha attraversato secoli di vita, dalle dominazioni romane a quelle bizantine e normanne. Ogni anno, il teatro ospita importanti concerti e spettacoli, tra cui quelli recentemente conclusi durante il Tirreno Festival, che ha visto esibirsi artisti come De Gregori, Fiorella Mannoia, Tommaso Paradiso, Geolier, Il Volo e molti altri. Questi eventi hanno reso l’estate 2024 memorabile, registrando un successo senza precedenti e per i tantissimi giovani che frequentano e vivono la cittadina è stata una vera e propria boccata d’ossigeno.
Visibile chiaramente dalla riva si scorge la suggestiva Isola di Cirella che nei secoli è stata per i navigatori un luogo strategico per trovare riparo sia contro i nemici sia contro la burrasca.
Oltre al suo patrimonio storico, Diamante è animata dalle sue tradizioni, tra cui spicca il celebre Festival del Peperoncino, un evento di richiamo internazionale che quest’anno si terrà dall’11 al 15 settembre. Il festival celebra uno degli elementi più iconici della cucina calabrese: il peperoncino.
Durante questi giorni, il borgo si trasforma in un’esplosione di colori, sapori e spettacoli, con mostre, degustazioni, concorsi di cucina piccante e performance artistiche che coinvolgono sia grandi chef che semplici appassionati. Anche quest’anno si svolgerà la storica finale del “Campionato Italiano Mangiatori di Peperoncino”. Questa manifestazione, nata negli anni ’90, ha ormai una tradizione decennale e attira ogni anno migliaia di visitatori pronti a immergersi nel mondo piccante della gastronomia calabrese. Ogni anno il Festival registra un numero eccezionale di presenze. Dal 1992 ad oggi una media di almeno 100.000 visitatori. La madrina sarà, per questa edizione 2024, l’attrice Anna Safroncik.
Enzo Monaco, presidente dell’Accademia del Peperoncino e ideatore del festival, ha conferito ad Osvaldo Bevilacqua il diploma di Accademico Honoris Causa, dal 2000 conservato con cura e orgoglio, a coronamento della sua nota passione per il peperoncino tramandatagli dai genitori calabresi.
Il giornalista è stato inoltre insignito dal Comune della Cittadinanza Onoraria di Diamante in segno di gratitudine per gli innumerevoli servizi televisivi dedicati al borgo lungo i 41 anni di Sereno Variabile.
Anche il Re del Peperoncino, impersonato dall’attore Gianni Pellegrino, con il suo ormai iconico costume e relativi scettro e corona di peperoncini rossi, rappresenta una singolare attrattiva.
In questi scenari da favola spiccano altri personaggi che hanno fatto della loro “calabresità” un vanto come Palmino, proprietario di un rinomato stabilimento balneare con annesso ristorante tra Diamante e Belvedere Marittimo che, ogni giorno, alle 12 in punto, fa risuonare su tutta la spiaggia l’inno nazionale mentre, già alle prime note, tutti i presenti si alzano in piedi, con la mano sul cuore, in rispettoso silenzio e compostezza, fino alla conclusione del rito. Mi è capitato di assistervi e ricordo una certa personale commozione, subito superata davanti alle prelibate pietanze che prepara, soprattutto a base di pesce freschissimo.
Sono diversi e per tutti i gusti i ristoranti e le trattorie che punteggiano il centro e, tra tante invitanti specialità, alcuni presentano un piatto antico locale: la Raganella di Alici realizzata in una padella con olio evo, un primo strato di briciole di pane essiccate ed aromatizzate con aglio ed abbondante origano, uno strato intermedio di filetti di alici fresche e, di nuovo briciole di pane. Una sorta di frittata senza uovo, cotta da entrambi i lati, guarnita con prezzemolo e peperoncino freschi.
A parte l’aspetto commerciale, da noi c’è il culto della buona tavola, del cibo e della convivialità. Non a caso i nostri pranzi sono interminabili, in particolare quelli dei matrimoni che possono durare fino a dopo la mezzanotte.
Insomma siamo creativi, operosi, tenaci e instancabili, aperti e riservati allo stesso tempo, ma qualche volta la nostra “calabresità” ci rende un po’ombrosi, a tratti diffidenti, un tantino permalosi? È l’altra faccia della nostra genuinità e generosità che, proprio perché reale e non simulata, non ammette tradimenti, fatta di quei tratti somatici interiori che hanno radici profonde nella storia, retaggio dei gloriosi popoli che hanno attraversato la Calabria ed hanno lasciato tracce indelebili.
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Credit foto: Livia Cirone, Francesca Magurno, Angelo Benvenuto, Eugenio Magurno
Livia Cirone, designer, in questo progetto Kronostories è Digital manager per i social, occupandosi dei rapporti con gli enti e le istituzioni e fornendo supporto a tutta la comunicazione. Attualmente lavora con la sua Web Agency a Firenze tra la Toscana e la Calabria e si occupa di formazione come docente di web design. Da oltre 15 anni aiuta aziende ed enti a promuoversi sul web realizzando siti web, curando la loro brand identity e lavorando come SEO.
Giornalista detentore dal 2015 del Guinness World Records TV e Ambasciatore Borghi più Belli d’Italia.