Il castello di Fumone: una perla del Made in Italy
È un mix di storia e leggende l’enigmatico castello nel piccolo e caratteristico borgo medievale di Fumone, nella provincia di Frosinone.
L’antico maniero, inquietante quanto affascinante, è avvolto da tenebrose e misteriose presenze. Muto testimone di mille anni di storia che hanno visto protagonisti Pontefici e Santi, ma anche di atroci delitti compreso quello di un infante, come ci ha raccontato Ottaviano de Paolis, uno dei giovani componenti la Famiglia proprietaria della fortezza da cinque secoli.
IL BAMBINO NELLA TECA
Francesco Longhi Caetani, tre anni, è proprio dentro l’urna di vetro trasparente, fatto imbalsamare dalla mamma impazzita dal dolore (1853), per la sua morte causata, si scoprirà successivamente, dalle sette sorelle per motivi di eredità essendo lui l’unico maschio della nobile famiglia dei Longhi.
IL CASTELLO E PAPA CELESTINO V
Il Castello è un sito archeologico di importanza storica primaria e costituisce una formidabile struttura militare ancora intatta, costruita con la roccia e ricavata in parte dalla stessa e, per secoli, fu storica prigione pontificia di massima sicurezza.
Celestino V, Pietro Angelieri, quando fu eletto Papa, era conosciuto come Pietro da Morrone. La sua elezione fu seguita con molto interesse da Re Carlo II D’Angiò e uno dei primi atti del Papa fu La Bolla del Perdono, ora custodita nella Basilica di Collemaggio a L’Aquila. Il 13 dicembre del 1294, con una precedente modifica delle regole del pontificato, avvenuta con esperti, tra cui il Cardinale Benedetto Caetani, per cui veniva ammessa la rinuncia al papato, abdicò e nello stesso anno venne eletto Papa lo stesso Cardinale che prese il nome di Bonifacio VIII. Il nuovo Papa che lo voleva sotto il suo controllo, lo condusse, appunto, nel Castello di Fumone e il 19 maggio del 1296 vi morì. Citato nella Divina Commedia come “colui che fece per per viltade il gran rifiuto”, fu proclamato poi Santo.
Ma non fu l’unico ad essere stato imprigionato nell’antico castello. Dal X al XVI secolo vi furono condotti in catene molti nemici della Chiesa e prigionieri politici e furono numerosi gli eventi particolari e turbolenti, tanto che qualcuno asserisce che, oggi, sia popolato da fantasmi che, in varie forme, si presentano agli ospiti. Cosa ci sia di vero in queste strane presenze che abitano il castello non possiamo saperlo, ma è certo che si percepiscano ancora atmosfere cariche di intrighi, misteri e storie fantastiche.
IL CASTELLO E SUOI PAESAGGI
Da sempre, il castello è un eccezionale punto di osservazione e comunicazione su un territorio vastissimo che, nel complesso abbraccia la quasi totalità della Ciociaria ed un territorio che comprende valli, catene montuose, città, castelli e soprattutto la via Latina, l’antica via maestra per le invasioni da sud verso Roma, per circa 50 Km.
IL GIARDINO PENSILE
Il Castello di Fumone vanta, sulla sua sommità, il giardino pensile più alto ed esteso d’Europa. Caratteristiche naturali che lo rendono non solo un museo unico nel suo genere, perfetto per imparare la storia, osservare architetture medievali e rinascimentali di carattere civile e militare, ammirare le importanti opere d’arte conservate al suo interno, ma rappresenta anche un’occasione per perdersi in un territorio sconfinato da 800 mt di altitudine.
IL MUSEO
Il percorso interno prevede la visita del Santuario Celestiniano, dei Giardini Pensili e di parte del Piano Nobile, con gli anni modificato più volte per adeguarlo ad un numero sempre crescente di visitatori. Oltre alle opere d’arte, gli ospiti possono usufruire di un accurato materiale cartaceo. Gran parte delle ottanta straordinarie sale sono visitabili e raccontano la storia del castello e del territorio con eventi culturali, mostre d’arte e convegni di alto profilo.
GLI EVENTI
“Ed è diventato la location ideale anche per matrimoni, feste di laurea, compleanni e per ogni altro genere di cerimonia privata, per una clientela anche internazionale – ci racconta Ottaviano De Paolis – Ancora oggi, dopo mille anni di storia, il Castello di Fumone si presenta come un luogo formidabile e strategico, non più perché militarmente ben dotato o perché residenza principesca ed esclusiva di un’antica famiglia romana, ma perché crea economia nell’intero borgo ed è ben utilizzato dal punto di vista turistico.”
IL GENIO IMPRENDITORIALE DELLA FAMIGLIA LONGHI DE PAOLIS
“Attorno ad esso ruotano attività parallele come ristoranti, alberghi, case vacanza, B&B, agriturismi e negozi con vendita di merci e prodotti artigianali per turisti conservando storia e tradizione. Si calcola che siano circa 30.000 le persone che visitano il castello ogni anno. Numeri che fanno progredire l’indotto se pensiamo che il paese di Fumone non era considerato una delle destinazioni turistiche della Ciociaria fino all’apertura del castello, anch’esso pressoché sconosciuto ai più, mantenendo,volutamente, sempre un basso profilo e noto solamente agli storici e ai devoti di Papa Celestino V.”
“Fu in parte il caso e in parte lo spirito imprenditoriale di alcuni membri della famiglia dei Marchesi Longhi de Paolis – continua Ottaviano- che fecero del castello di Fumone un luogo turistico di grande interesse in Italia. Ora, tra i 92 comuni della provincia di Frosinone, Fumone è ai primi posti per turismo. Un dato, questo, che dovrebbe far riflettere e far capire che sarebbe bene in Italia investire denaro e forza lavoro sui nostri castelli che sono circa 25.000: migliaia di gloriosi gioielli artistici sparsi su tutto il territorio nazionale che, se ben utilizzati, farebbero la fortuna dei comuni dove sono collocati portando avanti con orgoglio il nostro Made in Italy.”
Credit foto:
Sandra Jacopucci
Ivan Sommonte
Orari di apertura per visitare il Castello:
Lunedì/Venerdì 9:30-13:00/15:00-19:30
Sabato 9:30-13:30/15:00-19:30
Domenica orario continuato
Chiusura:
19:30 orario estivo
18:00-18:30 orario invernale
Fotogallery:
Per i nostri follower social su Facebook e Instagram, ecco la soluzioni ai due quiz:
QUIZ 1
Antica macina di pietra per trasformare il grano in farina. I chicchi venivano messi nel buco al centro che andava a finire tra le due pietre. Nell’altro foro più piccolo veniva inserita una leva di ferro che, impugnata, serviva per far girare la pietra superiore che, per sfregamento, riduceva in polvere il grano. La farina usciva dalla scannellatura della pietra sottostante.
QUIZ 2
E’ un antico “scannatoio” usato per scuoiare gli animali da cortile di piccolo taglio come conigli, polli, oche, tacchini o selvaggina, prima di essere cucinati. È composto da un piano di marmo con una scannellatura che serviva a far defluire il sangue nel lavabo circolare.
Giornalista detentore dal 2015 del Guinness World Records TV e Ambasciatore Borghi più Belli d’Italia.
Leggi in: English