Sotto il segno del Leone e delle due Signore. Castiglione del Lago e dintorni
La storia di Castiglione del Lago (PG) e degli altri borghi che si affacciano sulle sponde del Lago Trasimeno è un mirabile avvicendarsi di gloriose gesta, epopee di eroi e di popoli, ma anche testimonianza del lento svolgersi della civiltà silvo agro pastorale, che ha sedimentato in questi luoghi tracce di una sapienza millenaria, ancora viva negli usi, nei costumi e nelle tradizioni locali.
Indelebile orma lasciata da queste parti dalla Storia con la S maiuscola è la Battaglia del Trasimeno (217 a.C.), orma impressa da un leone del passato, forse il più grande generale dell’antichità, che sebbene si dica fosse nato sotto il segno del Capricorno, fu per il suo carattere imperioso, la sua attitudine al comando e il suo proverbiale coraggio, un fulgido esempio di volontà leonina.
Quelle gloriosa gesta si mantennero vive nei secoli successivi infondendo agli abitanti di questi luoghi una fierezza che ebbe modo di manifestarsi nelle molteplici vicende storiche in cui l’importanza strategica di Castiglione fu oggetto delle dispute tra guelfi e ghibellini cortonesi e aretini, che da questi ultimi fu distrutta per poi essere riedificata attorno al celebre Castello del Leone, costruito a difesa del nevralgico snodo posto lungo la via che da Roma porta a Firenze.
La Rocca di Castiglione o anche Rocca del Leone, dalla caratteristica pianta a forma di pentagono irregolare, che si vorrebbe così concepita in relazione all’aspetto della costellazione del Leone, fu edificata a partire dal XIII secolo e successivamente rimaneggiata e abbellita con il passare del tempo. Ragguardevole è il palazzo ducale fatto edificare accanto alla Rocca dai della Corgna, Signori del luogo dal 1563 al 1617.
Edificata sui resti di un tempio etrusco e i ruderi di una chiesa bizantina, per la sua posizione che permette una vista mozzafiato del lago Trasimeno attraverso un romantico camminamento che si snoda tra il suo muraglione e i bastioni che lo delimitano, rappresenta di sicuro una delle principali attrazioni della cittadina umbra.
Importante feudo pontificio sul confine tra lo Stato della Chiesa e il Granducato di Toscana, assurto a signoria di Castiglione e del Chiugi (1550) e poi al rango di marchesato (1563), fino alla sua devoluzione allo Stato Pontificio nel 1647, costituì per tutto il Medioevo e per i primi secoli dell’età moderna una fondamentale risorsa per l’intera area del perugino, come è testimoniato dalle immagini che decorano i lati della statua raffiguranti Augusta Perusia, che adorna la Fontana Maggiore di Perugia, realizzata da Nicola e Giovanni Pisano nel 1278. Nella parte superiore della fontana simbolo di Perugia, il suo emblema è rappresentato con la cornucopia in grembo e che trae nutrimento dalle spighe di grano portate dalla Domina Clusii ferens granum/Signora di Chiusi che porta il grano (un tempo il granaio del capoluogo umbro) e dai pesci donati dalla Domina Laci ferens pisces/Signora del lago Trasimeno che porta i pesci.
Ancora oggi la ricchezza di questi luoghi è testimoniata dai prodotti della terra e del lago esaltati dalle ricette della tradizione locale come la gustosa torta al testo, focaccia a base di acqua e farina e sale, cotta al fuoco su una lastra rovente e diffusa con altri nomi in tutta l’Umbria (crescia, bico, ciaccia, pizza), con cui accompagnare salumi e formaggi, e il tegamaccio del Trasimeno, una zuppa di pesce preparata con il pescato del lago (tinca, anguilla,persico reale e luccio), cucinata in un grande tegame di terracotta (tegamaccio) per almeno 2-3 ore sulla brace.
Le fertili terre che costeggiano il fatidico lago delle armate romane, testimoni dei fasti della civiltà etrusca e ancora oggi gelosi custodi delle tradizioni della civiltà contadina, celebrate nella più importante rassegna umbra dedicata al folklore italiano e internazionale, sono oggi rinomate per questa riuscita fusione tra bello naturale e “paesaggio umano” che rendono Castiglione e i suoi paraggi (Panicale, Passignano) mete di un turismo consapevole e rispettoso, amante della storia e dei piaceri di una gastronomia al tempo stesso gustosa e autentica.
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Giornalista italiano con oltre 40 anni di esperienza nel mondo dei media.
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